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Il Rito   7 comments

“Alle ore 8,** intervengono il delegato del dirigente scolastico prof.ssa $$$. Il presidente della commissione, prof.ssa ###  alla presenza dei proff. %%%, §§§, componenti la Commissione e dei candidati XXX e YYY chiamati ad attestare le regolarità delle operazioni, fatta costatare la perfetta integrità del plico contenente le tracce ministeriali, dopo averlo aperto, subito restituisce intatta alla prof.ssa $$$ la busta  destinata alla prova scritta del giorno successivo.

Il delegato del dirigente scolastico esce dai locali della prova e il presidente, alla presenza dei predetti commissari e candidati, fatta costatare la perfetta integrità della busta contenente le tracce proposte per la prima prova scritta, la apre tagliandone l’estremità con le forbici, estrae i fogli con le tracce, e le consegna al prof. %%% il quale procede alla fotocopiatura  delle stesse che vengono poi consegnate ai candidati.

Il presidente, dopo aver ricordato ai candidati le norme vigenti che regolano lo svolgimento delle prove scritte e che è consentito soltanto l’uso del dizionario di italiano non enciclopedico, comunica che, essendo le ore 8,**, il termine utile per la presentazione degli elaborati scade alle ore 14,**.”

Anche quest’anno, come tutti gli anni, in tutte le scuole superiori d’Italia, tra le ore 8,00 e le ore 9,00 di Giovedì 18 e Venerdì 19 si è consumato il rito descritto sopra: il rito dell’apertura delle buste ministeriali contenenti i testi delle prime due prove scritte dell’esame di stato. Un rito sempre uguale e compiuto con una certa solennità in presenza degli emozionati e trepidanti candidati.

Del contenuto delle buste e degli errori nei testi ormai si sa tutto. La poesia di Montale dedicata al ballerino russo, la Costituzione, gli sms… e poi la seconda prova di greco, di matematica, di lingue ecc.

Dei temi non parlo se non per dire che a me sono sembrati più interessanti e fattibili di quelli dell’anno scorso e che i miei studenti hanno scelto in maggioranza quello di Montale.

Della prova di matematica del PNI, quest’anno eccezionalmente priva di errori e quindi controcorrente rispetto al resto e agli anni scorsi, che dire? Era proprio facilotta. Almeno cinque quesiti e tre punti e mezzo (su quattro) di uno dei problemi erano a dir poco regalati. Naturalmente per apprezzare il regalo era necessario essere studenti normalmente studiosi, cioè in grado di calcolare in modo corretto il volume del cono e della sfera, di applicare simmetrie elementari alle curve, di calcolare combinazioni semplici, di tracciare i diagrammi di funzioni elementari, di derivare e integrare senza errori funzioni elementari. E questo non è da tutti.

Tra i quesiti da segnalare l’ennesimo riferimento alla “sezione aurea del raggio“, vecchia roba di storia della matematica di cui forse parla qualche docente del biennio, e il quesito sulla probabilità del continuo, che non è definita in nessuno dei libri di testo di calcolo della probabilità attualmente in commercio.

Ma la cosa più incredibile è la richiesta di calcolare in gradi e minuti la misura di alcuni angoli: una roba da geometri (nel senso dei periti), solo loro usano ancora (forse) i minuti e i secondi. In analisi matematica si usano i radianti o, caso mai, i gradi sessagesimali ma nella scrittura decimale. E sui libri che usano i nostri studenti ormai la regola di conversione in minuti e secondi è sparita da tempo: per risolvere il quesito ho dovuto riesumare delle vecchie tavole logaritmiche. Per fortuna non butto via niente.

Ma perché mi stupisco, è dal quesito di maturità di tre anni fa che parlando di misura degli angoli, oltre ai radianti e ai gradi sessagesimali spiego anche i gradi centesimali (spariti dai libri di testo almeno vent’anni fa) e dopo il quesito dell’anno scorso spiego ai miei studenti anche la probabilità del continuo (e questo per i miei studenti era uno dei quesiti regalati). 🙂

Forse è meglio che l’anno prossimo ricominci a spiegare come si calcolano i logaritmi usando le tavole (in effetti è ancora nel programma ministeriale del liceo scientifico tradizionale): caratteristica e mantissa…che bello!!

Curiosità. La sigla PNI sta per Piano Nazionale Informatica, ed è il nome di un tipo di sperimentazione del Liceo Scientifico. Niente di recente, sono almeno 20 anni che si fa. Beh, da quest’anno in calce alla prova la dizione è cambiata e, a quanto pare, il tutto è diventato Piano Internazionale Informatica, cioè PII. Che sia l’effetto delle famose tre “I”?

Week end   2 comments

Finalmente è arrivato il week end.

Evviva!!

Sono i due giorni in cui noi insegnanti, finalmente liberi dagli impegni scolastici possiamo dedicarci all’altra nostra occupazione principale e cioè la correzione dei compiti in classe. Questo week end ce ne sono due pacchi e bisogna correggerli a tutti i costi perchè in settimana ci saranno i Consigli di Classe e bisognerà dire alla mamma di Paolino che nonostante il lavoro svolto in classe, le spiegazioni e rispiegazioni degli stessi argomenti, Paolino non ha ancora imparato come si risolve una disequazione irrazionale, sbaglia ancora la formula risolutiva delle equazioni di 2° grado che avrebbe dovuto imparare due anni fa, non ha ancora memorizzato i valori delle funzioni goniometriche che avrebbe dovuto imparare l’anno scorso.

Eppure, nonostante le evidenti lacune nella preparazione, lacune che non ha mai cercato seriamente di colmare, Paolino è arrivato in quarta, grazie alla prima sciagurata azione di governo del primo governo Berlusconi: l’abolizione degli esami di riparazione.

Questa me la sono legata al dito.

Recupero in itinere   5 comments

Che noia, l’ultimo fine settimana è stato di correzione compiti. E non i soliti compiti in classe che si devono fare per la valutazione. Non bastassero quelli, mi tocca di correggere anche gli esercizi di recupero, cioè gli esercizi supplementari che ho assegnato ai miei studenti per la cosiddetta “azione di recupero in itinere”.

Già, perché da quando il ministro Fioroni ha sancito che i debiti scolastici devono essere necessariamente recuperati, ripristinando così di fatto gli “esami a settembre”, la scuola è obbligata ad organizzare delle attività per far recuperare agli studenti i voti insufficienti.

Come se dipendesse soltanto da noi insegnanti…..

Comunque…..Classe quarta: il 53% degli studenti con l’insufficienza in matematica, voto variabile dal 3 al 5. Le motivazioni dell’insufficienza sono varie ma per tutti c’è un denominatore comune: studio limitato e/o inesistente per i primi due mesi di scuola. E non solo in matematica visto che gli studenti che alla fine del primo quadrimestre non hanno riportato insufficienze in nessuna materia sono stati solo il 29%. Aggravante per qualcuno: lacune accumulate negli anni precedenti e mai colmate.

Ma allora si poteva, tanto poi venivano promossi lo stesso. Leggi il seguito di questo post »

Pubblicato 12 febbraio 2008 da euclide in Di tutto un po', Vita scolastica

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